domenica 23 febbraio 2014

Snøhetta

Snøhetta


“L'Architettura non è un gesto tecnico, una prodezza fine a se stessa, una sfida per superare dei limiti.
L'Architettura è POESIA, l'architettura rivela la poesia che c'è nel mondo  perché, e solo in quest'ottica, sfidando le leggi dell'universo se ne conferma l'esistenza e la forza, le si rende visibili e se ne svela la "terribile" bellezza.
Non si tratta quindi di cercare il "nuovo", di andare sempre più "in là" ma di spingersi sempre più "in profondità"”.


Snohetta, è uno studio internazionale di architettura, paesaggio e design di interni con sede principale a Oslo e una minore a New York. Iniziò a formarsi nel 1989, con principali fondatori Craig Dykers (nato a Francoforte nel 1961), e Kjetil Tredal Thorsen (nato a Karnov nel 1958).
Il nome dello studio Snøhetta, è ripreso dal nome della montagna più alta del Dovrefjell ed ha una valenza simbolica: rappresenta una forma estremamente complessa, al tempo stesso un paesaggio, un oggetto quasi architettonico e riassume appieno tutto il concetto di approccio all'architettura che punta a lavorare non tanto su oggetti ma su ambienti.
Dal 2000 il gruppo si diresse verso l'attuale conformazione, e lavorò in Norvegia, negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi Uniti. Dal marzo 2009 Snøhetta, conta 108 collaboratori a Oslo e 17 a New York, di 17 diverse nazionalità e con diverse specializzazioni: la collaborazione resta un punto di forza sia per la realizzazione dei progetti sia per la maturazione professionale di ogni singolo membro.

Lo studio Snøhetta si focalizza sull'etica, sui problemi di deterioramento delle strutture e sullo sviluppo sostenibile, mantenendo il tutto in completa armonia, in modo da creare progetti che si adattino in tutto e per tutto alla cultura, al clima e al sistema ecologico nel quale andranno ad integrarsi.
L'architettura non può essere contenuta semplicemente nelle regole dell'ordine ma deve anche un connubio tra originalità e tradizione, paesaggio e artificio. Un tema rilevante per la loro progettazione è la tradizione scandinava, focalizzata su una stretta relazione tra l'architettura e il paesaggio, oltre ad avere anche una visione molto esistenzialista e fenomenologica dell'ambiente, attraverso nozioni sul romanticismo.
Il paesaggio dunque, non segna più i confini, ma include naturalmente l'architettura. Queste, sebbene ancoriate al luogo circostante, se ne differenziano moltissimo; sono una sorta d’inciso, e spiccano per la loro organizzazione; il panorama e l'orientamento, sia interno che esterno, sono possibili attraverso aperture con ampie viste prospettiche.

Snøhetta, ovvero della Poesia!

Prendi un posto meraviglioso...


...tagliane una fetta...



...inserisci un nuovo "corpo"...


...quasi un' "astronave"....


...ma se l'astronave è "poetica" il luogo sarà più magico di prima!


Questa è architettura!


Petter Dass Museum, Norvegia.
E' dedicato essenzialmente ad uno dei poeti norvegesi più amati di tutti i tempi, Peter Dass.
Il difficile contesto storico imponeva di accostare una struttura moderna con estrema sensibilità. Lo studio dell'architetto ha pertanto deciso di creare un incisione nella pietra per integrare perfettamente l'edificio nel paesaggio sviluppando al tempo stesso un architettura espressiva. La forma lineare del museo, chiuso in cima e in fondo da vetrate, permette di "spaziare con lo sguardo": una percezione del tutto inusuale per il visitatore, che da una parte vede l'antica chiesa e dall'altra il cielo e l'acqua. 
Tetto e facciata sono rivestiti con una lega in zinco- titanio, nel colore blu- grigio.
Largo 11.5 metri, il nuovo volume è stato inserito tra due pareti di roccia lunghe 70metri e distanti 15,5 metri l'un l'altra.
Questo 'taglio' ha permesso la realizzazione di un edificio indipendente, che nel volume bilancia la massa rimossa, rispettoso dell'intorno storico.





·         New National Opera House, Oslo




·         Biblioteca di Alessandria, Egitto





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